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Inquilini Erp Ater e Comuni: entra in vigore nuova legge regionale. Isee oltre 20mila euro: si superano requisiti

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Arriva per l’Ater di Venezia e per il Comune di Venezia il momento dell’esecutività della ormai nota nuova legge regionale. “Due anni di monitoraggio. Non sfrattiamo nessuno e non saranno penalizzati i soggetti e i nuclei fragili” dice il presidente Ater Raffaele Speranzon, ma in realtà il suo margine di manovra è intrappolato dai nuovi criteri imposti dalla Regione Veneto del governatore Luca Zaia.

L’Isee (diventato obbligatorio per tutti gli inquilini) per essere “entro i limiti” deve essere non superiore ai 20.000 euro (sufficiente in moltissimi casi avere in casa un figlio che lavora per superarlo) e i contratti di affitto non saranno più a tempo indeterminato ma avranno una durata di cinque anni.

Una rivoluzione per gli inquilini Ater e del Comune che è iniziata il 1° luglio, ma le lettere sono in arrivo in questi giorni. Contengono i nuovi canoni per gli inquilini di edilizia residenziale pubblica, come previsto dalla legge regionale n.39 del 2017.

L’Ater di Venezia, come le altre Ater del Veneto e i Comuni, si è dovuto attenere alle disposizioni normative regionali ed ha così inviato ai propri inquilini la comunicazione formale sull’entrata in vigore dei nuovi contratti di locazione. Alcune lettere sono già arrivate e stanno arrivando e domani si insedierà il tavolo tecnico regionale per tutelare la situazione della residenzialità nel centro storico veneziano e sulle isole.

“Le Aziende territoriali e i Comuni sono chiamati ad applicare la riforma regionale sugli alloggi pubblici, aggiornando i contratti, non solo quelli nuovi ma anche quelli già esistenti – dichiara il presidente dell’Ater di Venezia Raffaele Speranzon – Si è infatti conclusa la fase di ricognizione sulle assegnazioni in essere e quella di verifica delle situazioni reddituali e patrimoniali degli assegnatari e ora si è entrati nel vivo dell’applicazione della nuova normativa. L’obiettivo è riuscire a garantire un alloggio a condizioni di favore a chi ne ha bisogno, accompagnando gli inquilini con maggiori possibilità economiche a rivolgersi al libero mercato delle locazioni”.

“Questo naturalmente dove è possibile farlo e domani per questo motivo si insedierà il tavolo tecnico regionale per analizzare e tutelare la delicata situazione del centro storico veneziano e delle isole. Non penalizzeremo i soggetti e i nuclei familiari in condizione di fragilità socio-economica, e i cambiamenti, in generale, saranno graduali: ci sono 24 mesi di tempo per rientrare nei requisiti presentando gli Isee mancanti, o per trovare un nuovo alloggio. Per i singoli casi di particolare fragilità sociale – assicura il presidente – e in particolare per i nuclei dove sono presenti disabili e anziani in età avanzata, l’Azienda è impegnata a valutare e ad adottare le soluzioni di maggior tutela per l’inquilino” conclude Speranzon.

“Contiamo inoltre di poter approfondire – aggiunge il presidente – le particolari esigenze di residenzialità di Venezia, dove la pressione turistica sul livello degli affitti, l’elevata età media degli inquilini Ater, la difficoltà di adeguare gli alloggi alle persone con disabilità, richiedono una specifica attenzione di tutela e salvaguardia, volta a ridurre eventuali ulteriori diminuzioni di cittadini residenti.”

“Non sfratteremo nessuno – conferma l’Azienda – invitiamo gli inquilini che leggono le lettere e hanno dei dubbi o necessitano di delucidazioni a prendere un appuntamento con gli uffici del settore Utenza. Abbiamo anche attivato una casella di posta elettronica apposita, per cercare di agevolare la comunicazione con gli inquilini: canoni@atervenezia.it. La Regione Veneto ha istituito un apposito tavolo tecnico per Venezia, a cui parteciperemo domani per rilevare eventuali criticità e suggerire modifiche e miglioramenti nei regolamenti applicativi”.

L’importo dei nuovi canoni è parametrato al reddito e alla situazione patrimoniale dell’assegnatario: da un minimo di 40 euro al mese fino al valore del canone di mercato, in base alle quotazioni Omi (Osservatorio mobiliare italiano) dell’Agenzia delle Entrate.

La riforma ha introdotto nuovi criteri per la gestione equa e sostenibile del patrimonio di circa 41 mila alloggi Erp del Veneto. L’Ater di Venezia è la realtà con più proprietà immobiliare (9.718 abitazioni totali, di cui 8.651mila Erp, a cui si aggiungono 950 case amministrate per conto dei Comuni) quindi che avrà il maggior da fare, anche nell’opera di informazione e assistenza agli inquilini.

La legge regionale prevede due specifiche novità: agli assegnatari degli alloggi Erp si chiede di documentare la propria situazione reddituale e patrimoniale, dimostrando di avere un Isee-Erp non superiore ai 20 mila euro e di non avere altri alloggi in usufrutto o proprietà; i contratti di locazione diventano di durata quinquennale, rinnovabile, e l’importo del canone è parametrato di anno in anno alla capacità economica dell’inquilino.

Che cosa è cambiato quindi dal 1° luglio? Gli inquilini che non hanno ancora presentato la dichiarazione Isee o che superano i limiti reddituali previsti dalla legge avranno a disposizione altri due anni per ottemperare all’obbligo di legge o per rientrare nei parametri di reddito indicati dalla normativa. Nel frattempo pagheranno il canone di locazione secondo i valori di mercato indicati dalle quotazioni Omi, maggiorati del 10 per cento.

Informazioni e appuntamenti

Maggiori informazioni sul rinnovo del contratto e il calcolo del canone si possono ottenere solo per appuntamento, da concordare con i dipendenti dell’Ater, telefonando ai numeri 041.798817 e 798857 il martedì e il giovedì dalle 15 alle 17. E’ stata inoltre stata attivata la casella di posta elettronica canoni@atervenezia.it.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Secondo il mio modesto parere credo si devrebbero tenere presente oltre slla situazione finanziaria anche da wuanti anni una persona abita nelle case ATER e pet quali motivi ha dovuto portare la sua Residenza in altra località per esempio pet il Lavoro e se è di salute cagionevole…grazie dell’ attenzione

  2. Nel lungo periodo è un modo di penalizzare (e contribuire a disgregare) il ceto medio-basso italiano al fine di far spazio a masse di immigrati che occuperanno le case ATER del futuro che si convertiranno nei primi nuclei di una miserabile Babilonia mondiale… Inoltre, va evidenziato che i canoni ATER sono spesso aumentati notevolmente dopo l’introduzione dell’ISEE. Anche in queste piccole riforme legislative si coglie come esista una poderosa forza economico-politica volta ad annientare il ceto medio nazionale… Vergognoso è che tali riforme provengano da un governo regionale che si considera di destra.

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